perchè i calciatori italiani sono più scarsi rispetto ad una volta?

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Coimbra
CAT_IMG Posted on 30/10/2013, 16:02 by: Coimbra     +1   -1
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Io non credo che sia vero che il livello dei giocatori italiani sia sceso. Semplicemente si e' innalzato di molto il livello medio del calcio mondiale.

Tu citi molti campioni italiani del passato (curiosamente non citi il piu' forte in assoluto, almeno tra quelli che io ho visto giocare: Baggio...) ma non posso fare a meno di non ricordare pensando a quei campionati di fine anni 70 ed anni 80 nei quali non c'era pressing, i portieri raccoglievano la palla con le mani in meline estenuanti, le squadre non erano corte come oggi, i difensori inciampavano nel pallone e si limitavano a marcare/picchiare l'avversario designato. Anni in cui anche le squadre top avevano 11 titolari, 3-4 buoni in panca ed il resto erano ragazzi della primavera, etc...

Allora era piu' facile emergere per quelli piu' dotati tecnicamente e sembrare piu' forti di quello che erano realmente perche' il livello medio era piu' basso.

Oggi se un difensore non sa far partire l'azione, andare di testa con pericolosita' sui calci piazzati, fare il fuorigioco si dice che e' scarso. Se il terzino non si propone, non sa crossare, non sa portare avanti il pallone in serie A non e' presentabile... etc...

Inoltre il livello atletico e' molto piu' alto. Tutti sono estremamente atletici e forti.
Percio' anche il campione di tecnica non puo' emergere se non ha sufficienti doti atletiche.

Insomma, secondo me i giocatori attuali sono molto piu' forti di parecchi campioni del passato solo che la cosa non si nota perche' il contesto attuale e' molto piu' competitivo.

Le uniche eccezzioni a questo discorso sono due, che mi sembra di notare nel calcio attuale come inferiori al passato:

1) I portieri italiani. In passato pensare di aver bisogno di uno straniero per fare il portiere in Italia era da considerarsi una bestemmia. Si cercavano altre tipologie di giocatore: il fantasista, l'attaccante con tecnica, atletismo e forza fisica(da noi le tre cose non sono mai andate a braccetto), il difensore con i piedi buoni. Ma con i portieri eravamo messi bene. Invece, da quando le regole sono cambiate ed anche il ruolo gli chiede di essere un po' piu' presenti fuori dai pali. ci siamo uniformati al resto del mondo: qualche eccellenza e tante papere...

2) il colpo di testa degli attaccanti: non esistono piu' specialisti, gente che va in terzo tempo ed in torsione impatta con la fronte ad indirizzare il pallone. Oggi anche attaccanti con statura si limitano a deviare, smorzare debolmente. Vedere un bel colpo di testa e' diventata una rarita'. Forse il fioco piu' veloce rende difficile il coordinarsi, o le traiettorie dei palloni sono meno regolari. O forse ancora e' difficile saltare e coordinarsi mentre hai un difensore che ti placca come nel rugby (nel calcio ogni intervento con le mani a spingere, trattenere un avversario dovrebbe essere sempre fallo ma da anni non e' piu' cosi', adesso si limitano a sanzionare solo i piu' clamorosi...).
Pero' mi sembra, in generale, che il colpo di testa sia un fondamentale parecchio regredito...

Un altra cosa importante che e' cambiata rispetto al passato sono i soldi. Prima un giocatore guadagnava i 'bei soldi' nel pieno della maturita' calcistica (26-27 anni) quando arrivava al grande club. Per farlo, generalmente, si allenava con continuita' ed impegno e cercava costantemente di migliorarsi per riuscire ad arrivare nella ristretta cerchia di quelli che guadagnavano molto.

Oggi un giocatore, se dimostra qualcosina, viene gia' rimpinzato di milioni a vent'anni, di conseguenza e' gia' arrivato e non ha nessun motivo o sprone a migliorarsi. Anzi spesso e' facile che regredisca (Balotelli e' un bell'esempio) oppure che permanga per tutta la carriera con le medesime lacune di quando l'aveva iniziata.
 
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