Marco Duravia

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Mahor
CAT_IMG Posted on 24/10/2009, 11:04     +1   -1




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Descrizione: Nato il 14 ottobre del 1989 a Castelfranco Veneto, cittadina sita tra Treviso, Padova e Vicenza, abitò sino all’età di 13 anni con la propria famiglia (cui è molto legato, e la cosa appare chiara dalle sue risposte: “Ho sempre vissuto nel mio paese insieme a mai madre, mio padre e mia sorella, che ha 5 anni in più di me e a cui sono legato moltissimo. Ho avuto un’infanzia normalissima, senza particolari problemi, con una famiglia alle spalle che mi ha sempre sostenuto in tutte le attività – prevalentemente legate al calcio - in cui mi immergevo”) a Montebelluna prima di iniziare la sua avventura di calciatore e lasciare casa per Torino.

I primi calci ad un pallone iniziò a tirarli all’età di 7 anni nella Fulgor Trevignano, una piccola società che attualmente milita in Seconda Categoria, “più per gioco e passione che per reale interesse ad avere un futuro calcistico, visto anche il passato da rugbista di mio padre e la poca passione sportiva di mia madre”.

Dopo un paio d’anni, però, parse subito chiaro che Marco non era un ragazzo come gli altri: la sua qualità calcistica era superiore alla media e non andava sprecata.
A 9 anni, quindi, la chiamata del Montebelluna (“Era la squadra del mio paese ben più blasonata rispetto a quella in cui avevo iniziato: in provincia si contendeva lo scettro di miglior settore giovanile con il Treviso”, ci racconta Marco) e l’approdo in una squadra che poteva offrirgli un certo tipo di prospettive. Proprio avendo un settore giovanile rinomato (da cui sono passati giocatori come Floccari, Toldo, Buso e Serena) era infatti ovvio che giocare in una squadra del genere significava mettersi in mostra agli occhi degli osservatori dei club maggiori.

Tanto che quattro anni dopo già molto lunga era la lista delle squadre che lo volevano: Milan, Atalanta, Treviso, Venezia e Verona, ad esempio. Ma anche quella Juventus in cui decise di trasferirsi dopo aver passato uno dei classici provini con cui le grandi squadre testano i giovani virgulti che pescano in giro per tutt’Italia.
La scelta, sicuramente combattuta visto le tante società che lo seguivano, non fu comunque certo casuale: “Ho scelto di andare lì perché nonostante fosse la più distante da casa mia la reputavo la più organizzata”.

Appena arrivato a Torino – siamo nell’estate del 2003 – viene inserito nella rosa dei Giovanissimi Nazionali, per poi fare tutta la trafila nel settore giovanile Bianconero: “Passai poi agli Allievi Regionali (anche se venivo spesso convocato con i ragazzi dell’88 che partecipavano al campionato Allievi Nazionali), Allievi Nazionali, Beretti (anche se ero in rosa con la Primavera delle annate 88-87) e biennio di Primavera”.
In sei anni di militanza nella Juventus, quindi, ha potuto arricchire molto il suo palmares, che ci dice essere fatto da: “1 campionato nazionale Allievi Nazionali, 2 Supercoppe Italiane Primavera, 1 Coppa Italia Primavera , 1 Torneo di Viareggio. Ho anche perso in finale una finale scudetto Allievi Nazionali, una finale scudetto Beretti, e una finale Champios Youth Cup contro il Manchester (Champions League dei giovani)”.
...continua...
Video: non ho trovato nessun suo video in rete, se qualcuno ne trovasse me lo linki e lo integrerò alla scheda.
Autore: Francesco Federico Pagani
Fonte: http://sciabolatamorbida.wordpress.com/200...e-instancabile/
 
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