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Sembri quello là, quel portoghese con la cresta piena di brillantina, strepitoso nel doppio passo, che quando scatta pare avere il vento negli scarpini. Ma sì, quel Ronaldo del Manche-ster, l'astro nascente del futbol internazionale.
Era il 2002, tempo di Europei, quando ancora glielo dicevano a mo' di sfottò, perché lui, Francesco Mancini, i tratti simbiotici col funambolico attaccante dei Red Devils, forse, nemmeno li avrebbe voluti. Poi le cose si evolvono, cambiano e Cristiano Ronaldo da giovane promessa è diventato il più bravo del mondo. Pallone d'oro, successi, proposte faraoniche, tanto che quella somiglianza ha pure iniziato a piacergli. «Dicevano che lo ricordavo, ma ancora lui non era esploso e io dovevo crescere », commenta.
Oggi Francesco è uno dei prodotti di punta della Primavera di Sesena, e di una Lazio intenzionata a lanciarlo nel calcio che conta davvero. L'anno scorso la firma sul primo contratto da pro’ (5 anni), per legarlo al club che lo allena da undici anni, stretto, a doppio filo. Di questi tempi, non si sa mai. «Cosa voglio? Sto bene, e spero di rimanere alla Lazio. Poi, vedremo quel che sarà». Intanto, si può andare a vedere quel che è stato. Del Tanas Casalotti, Mancini entra al quartier generale di Formello nel 1997 seguendo le orme del cugino Stefano Salvi (oggi in C2 con il Como). Poi tutta la trafila, ma le prime attenzioni del pubblico arrivano con gli Allievi Nazionali.
Estratta da:
http://www.lalaziosiamonoi.it/?action=read&idnotizia=2271Fonte: Corriere dello Sport
questo è un gran talento del vivaio laziale.
è matto come un cavallo, va in giro con la targhetta nel posto dello spogliatoio, ma ha numeri da campione.
se maturerà e acquisirà esperienza e continuità, questo è un grande prospetto.
Edited by ynwebmaster - 9/2/2009, 21:50