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E qui il colpo l'ha fatto il Milan. Non tanto per il giocatore in sé (che comunque per la Serie A attuale è un fuoriclasse), quanto per le modalità. I rossoneri si sbarazzano di Torres (attaccante bollito che non andava nemmeno acquistato) e si accaparrano il sostituto di Honda (occupato in Coppa d'Asia per tutto il mese di gennaio), il tutto a costo 0. L'Atlético, dal canto suo, ha buttato al vento qualcosa come 15 milioni di euro per una riserva dei vari Griezmann, Arda Turan, Koke e Raúl García, e, non contento, va a prendersi come vice Mandžukić un pippone che, non si capisce perché, è ancora idolatrato dai tifosi colchoneros. O meglio, il perché si capisce: è un prodotto della cantera, un baby prodigio che fece la fortuna dell'Atlético ai tempi d'oro. Ma i recenti trascorsi al Milan e al Chelsea avrebbero dovuto aprire gli occhi ai fan del Niño, invece niente. Oltretutto l'arrivo dello spagnolo taglia le gambe a Raúl Jiménez, che se non partirà a gennaio farà la riserva della riserva pur valendo attualmente due Torres e mezzo. Con l'arrivo di Arjen Cerci, il Milan potrà proporre un tridente El Shaarawy-Ménez-Cerci davvero micidiale. Meglio ancora sarebbe Ménez-Pazzini-Cerci, ma Inzaghi al Pazzo non lo vede proprio.
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