Marco Sportiello

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Pesser
CAT_IMG Posted on 13/11/2014, 18:43 by: Pesser     +1   -1

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Non c’era certo bisogno dello studio del Cies Football Observatory, che ha analizzato la provenienza dei giocatori dei maggiori 5 campionati europei (Italia, Spagna, Inghilterra, Germania e Francia), per ribadire come l’Atalanta sia la società col miglior vivaio in Italia, un’eccellenza assoluta e per certi versi un oasi felice nel desolante scenario del calcio del nostro paese. Da Montolivo a Zaza, passando per Bonaventura e Gabbiadini sono tanti gli esempi recenti di giovani talenti lanciati in orbita e capaci di raggiungere anche la chiamata della Nazionale maggiore. Sulla strada per seguire l’esempio di questi illustri predecessori c’è Marco Sportiello, 22enne portiere forgiatosi nel settore giovanile orobico che alla prima stagione da titolare in Serie A sta imponendosi come uno degli estremi difensori più affidabili di questo scorcio di campionato. In cima a tutte le classifiche di rendimento, Sportiello è stato protagonista in queste 11 partite di 40 interventi ed è ai vertici in Europa per i salvataggi effettuati su tiri o colpi di testa scagliati da distanza ravvicinata (meglio di lui solo Ruben Martinez dell’Almeria). Se aggiungiamo anche i due rigori neutralizzati a Palacio e Higuain possiamo capire il valore di un portiere completo e destinato a un avvenire molto importante.

LA CANTERA DEI PORTIERI – Nato a Desio nel luglio del 1992, Sportiello è solo l’ultimo dei numeri uno forgiati dal sapiente maestro dei portieri Massimo Biffi in questi ultimi 20 anni. Da Ivan Pelizzoli a Michael Agazzi passando per Consigli, Mannone e Colombi sono tanti gli estremi difensori che proprio da Bergamo hanno spiccato il volo e si sono imposti all’attenzione della Serie A e dei massimi campionati europei. Grande tifoso del Milan in gioventù e cresciuto idolatrando Seba Rossi e Christian Abbiati, Sportiello viene pescato giovanissimo dall’Atalanta che lo provina e lo tessera all’età di 7 anni e dove svolge tutta la trafila delle giovanili crescendo e affinando tecnica, fisico e una grande sicurezza tra i pali e nel guidare il reparto. Nel 2010 in accordo col giovane agente Dario Paolillo decide di lasciare la società orobica per confrontarsi con il calcio vero in prima squadra. Il suo mini giro d’Italia inizia nel 2010 a Seregno dove inanella 28 presenze e si mette in luce come uno dei giovani numero uno più promettenti del panorama dilettantistico. Nel 2011 la Dea lo spedisce al Poggibonsi in Seconda Divisione dove contribuisce alla promozione dei toscani in Prima Divisione con le sue parate e i suoi interventi sempre sicuri e tempestivi. A fine stagione i nerazzurri riscattano la seconda metà del cartellino e lo prestano in Prima Divisione al Carpi dove ottiene la seconda promozione in due anni incassando meno di un gol a partita (31 reti subite in 34 partite) e strabiliando tutti per la confidenza e per la freddezza soprattutto nella tiratissima finale playoff contro il Lecce.

 
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