Romario Ricardo da Silva "Romarinho"

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Pepp'
CAT_IMG Posted on 15/7/2012, 12:25 by: Pepp'     +1   -1
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No, non si parla di un ragazzino super-pubblicizzato che sfrutta il padre da 1000 gol per farsi pubblicità nel mondo del calcio (ndr, Romarinho del Vasco). L'omonimo calciatore in questione non ha illustri parentele, viene dal paesino di Palestina -ad est di Sao Paulo- e con il pallone tra i piedi ha dovuto fare tanta gavetta per riuscire nella sua scalata.

Un diciannovenne ancora bloccato nelle giovanili di un club di secondo piano, senza grandi prospettive calcistiche. Lanciato dal Rio Branco in un Paulista 2010 disastroso (ultimo posto a 12 punti) e con la squadra che, tirati i remi in barca, decide di gettare nella mischia anche il ragazzino solo quando non c'è più niente da fare. 763 minuti di gioco, l'onore di perdere contro le big e l'orgoglio di aver bloccato sul pareggio il Palmeiras di Armero, Danilo e Marcos con un proprio gol sembra tanto quando il Paulista dell'anno dopo si è costretti a vederlo dalla tribuna, mentre i nuovi compagni di squadra del Sao Bernardo retrocedono.

Un binario morto, carriera al capolinea...finchè non arriva l'ultima chiamata da Braganca Paulista. Il Bragantino decide di puntare forte sul talento di Palestina nel proprio 4-3-3 e Romarinho ripaga la fiducia andando oltre ogni aspettativa: 9 reti, assist e giocate di classe lo rendono fin da subito un protagonista del campionato cadetto. A decidere il suo destino è però ancora un Paulista, il 2012, con il Bragantino a ridosso delle grandi e tante squadre a fare la fila per offrirgli il contratto del salto di qualità. Il Corinthians lo voleva solo in prestito dall'agente, ma dopo un nuovo inizio folgorante di stagione in B al Bragantino ed un paio di allenamenti in prova, quella che era solo una scommessa della dirigenza viene blindato con un contratto quadriennale.

Piena fiducia da parte di coach-Tite, che utilizza Romarinho fin da subito nelle gare che contano: la risposta sono gol spettacolari quanto pesanti: doppietta al Palmeiras, sua prima e prediletta preda fin dai tempi del Rio Branco, poi il pallonetto ad Orion che ammutolisce la Bombonera nella finale di Libertadores alla prima azione dalla sua entrata in campo. La settimana successiva saranno i compagni a conquistare definitivamente la prima Copa della storia corinthiana, ma anche il ragazzo con il 31 sulla maglia venuto dal nulla mediatico può vantarsi di aver costruito una delle colonne portanti di questo successo, in soli 9 minuti.

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Di ruolo ala o seconda punta, al Timao è stato schierato sia sulla corsia sinistra (vs Palmeiras), sia sulla destra, in cui mostra maggiore naturalezza nelle giocate e nei movimenti.
Destro naturale, ma abile anche nel trattare il pallone con il mancino, Romarinho ama posizionarsi molto largo sul terreno di gioco, per poi tagliare verso il centro in accelerazione per creare superiorità numerica oppure attaccare la linea del fuorigioco senza palla per essere servito in profondità.
Elegante nei movimenti e dotato di un ottimo mix tra velocità e tecnica, nelle sue prime apparizioni corinthiane è sembrato un calciatore adatto al calcio europeo, capace di sacrificarsi in pressing e dall'abilità tattica nel muoversi senza palla.
Ai microfoni le parole di un ragazzo umile, per questo fin da subito ben accolto dallo spogliatoio (il 42% dei palloni passano dai suoi piedi, nonostante la posizione larga). I numeri mostrano però come ci sia tanto da lavorare sulle palle perse: troppe, sia per l'esuberanza nel dribbling sia per frequenti imprecisioni nel passaggio. Su quest'ultimo fondamentale non inganni una percentuale di riuscita abbastanza buona, perchè Romarinho -soprattutto nelle prime apparizioni- ha preferito "rintanarsi" in appoggi facili.
Ultimo dubbio è sulla sua esplosione tardiva rispetto agli standard brasiliani; ma per questo la risposta la daranno il tempo e la sua costanza, specie in vista di una probabile cessione del suo alter ego William. Del resto l'esempio più recente di come non serve essere stati necessariamente bambini prodigio per poter sognare il grande calcio è Hulk.
Detto questo non resta che fare i migliori auguri per la carriera di Romarinho, l'ultima favola del calcio sudamericano.


Giuseppe Brigante - www.generazioneditalenti.com
 
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