Foto:
Descrizione:
Gianluigi Buffon (Carrara, 28 gennaio 1978) è un calciatore italiano, portiere della Juventus e della Nazionale italiana. Campione del mondo con la Nazionale ai Mondiali di calcio del 2006. È un idolo della tifoseria bianconera ed è considerato uno dei migliori portieri della storia del calcio, avendo vinto il premio di Portiere dell'anno assegnato dall'IFFHS per quattro volte (2003, 2004, 2006, e 2007). La UEFA lo ha premiato con il titolo di miglior portiere dell'edizione 2002/03 della Champions League, mentre la FIFA lo ha premiato come miglior portiere dei Mondiali 2006. Nel 2006 si è classificato secondo nella classifica del Pallone d'Oro, dopo il suo compagno di squadra in nazionale Fabio Cannavaro. Attualmente è considerato il miglior portiere in attività, ed uno dei migliori di tutti i tempi con Yashin, Banks e Zoff.
Caratteristiche tecniche
Portiere caratterizzato da riflessi fulminei, ottimo posizionamento e grande carisma, fortissimo sia tra i pali che nelle uscite aeree ed a terra. Ha mezzi atletici ottimi, e un rendimento costante ed elevato. Inoltre, avendo cominciato da attaccante, possiede una buona tecnica di base che lo porta a volte, anche sotto pressione, a liberarsi con il dribbling dell'ultimo attaccante.
Carriera [modifica]
Club
Gli esordi e l'affermazione
Nasce in una famiglia di sportivi: la madre Maria Stella Masocco è stata campionessa di lancio del peso e del disco, il padre Adriano Buffon è stato campione di lancio del peso e le sorelle Guendalina e Veronica sono pallavoliste affermate. È lontano parente di Lorenzo Buffon, portiere di Milan, Inter, Fiorentina e della Nazionale.
Tifoso sin da bambino del Genoa, inizia nella scuola calcio U.S.d.Canaletto Sepor, una società di calcio dilettantistica di La Spezia che attualmente milita nel campionato di Promozione, ed in età da pulcini va a giocare nel Perticata, altra formazione dilettantistica carrarese. In entrambi le squadre viene impiegato come attaccante per il suo fisico possente. A 12 anni passa al Bonascola ed a 13 anni al Parma. A 14 anni è costretto a giocare in porta perché entrambi i portieri sono infortunati e diventa il portiere titolare dopo due sole settimane. Fa il suo esordio in Serie A nella partita Parma-Milan 0-0 del 19 novembre 1995, a soli 17 anni, ed in Coppa UEFA contro il Vitória Guimarães (partita finita 2-0 per i portoghesi) il 24 settembre dell'anno seguente.
Nella stagione successiva (1996/97) è già titolare della squadra emiliana, con la quale colleziona 27 presenze, e l'anno successivo esordisce in Nazionale. In questo periodo a Parma conquista il titolo di Campione d'Europa Under-21, una Coppa UEFA e una Coppa Italia.
La Juventus [modifica]
Viene acquistato dalla Juventus insieme a Thuram, per il campionato 2001/02 per la cifra record di 105 miliardi di lire (70 in contanti più la cessione di Bachini), risultando tutt'ora il giocatore più pagato nella storia della società bianconera.
L'inizio non è semplice: le indecisioni contro il Chievo e la Roma scatenano le critiche, ma riesce a riprendersi ed a disputare una buona stagione, coronata con la vittoria del suo primo Scudetto con un emozionante sorpasso all'Inter all'ultima giornata. Dopo aver saltato gli Europei 2000 per infortunio, partecipa come titolare al Mondiale 2002 durante i quali para anche un rigore al coreano Ahn, ma l'avventura degli Azzurri finisce male.
Nel 2002/03 gioca una grandissima stagione che lo porta ad essere considerato il miglior portiere al Mondo per quell'anno. Con le sue parate straordinarie diventa una colonna della Juventus, che vince la Supercoppa Italiana ed un altro Scudetto, ma arriva a perdere la Champions League nella finalissima tutta italiana tra Milan e Juventus: dopo aver parato un rigore a Figo nella semifinale col Real Madrid, la finale di Manchester si decide ai rigori e, nonostante pari i tiri di Seedorf e Kaladze, il suo collega Dida fa meglio e la coppa va ai rossoneri (2-3). Tutt'ora gli manca un grande successo internazionale con la Juventus. Quell'anno viene premiato come miglior giocatore della Champions League.
Nel 2003/04 vince un'altra Supercoppa Italiana, ma la stagione non sorride né a lui né alla Juventus, che esce presto dalla Champions League e giunge terza in campionato, mentre Buffon subisce più di 50 reti nel corso della stagione, contando tutte le competizioni che gioca con la "Vecchia Signora". A fine stagione gioca gli Europei, ma l'Italia esce al primo turno rimediando un'altra figuraccia.
Nel 2004/05, con Capello in panchina, gioca una grande stagione anche se con qualche indecisione che comunque non compromette la corsa verso il terzo scudetto della sua carriera, in seguito revocato per le vicende di Calciopoli, dopo un bel duello contro il Milan. In Champions League trascina la Juve con le sue grandi parate, ma si arrende nei quarti di finale contro il Liverpool.
Il 14 agosto 2005 si procura una lussazione alla spalla dopo uno scontro con Kaká durante l'amichevole Milan-Juventus per il Trofeo Berlusconi[1]. La successiva operazione lo costringe a fermarsi per circa tre mesi, durante i quali viene sostituito da Christian Abbiati, dato in prestito dal Milan.
Torna tra i pali della Juventus alla fine di novembre, in Coppa Italia contro la Fiorentina, ma la sua forma non è eccelsa e Capello preferisce tenerlo in panchina per consentirgli di recuperare meglio la condizione migliore. Ritorna definitivamente titolare a gennaio 2006, sempre in Coppa Italia, nella partita di ritorno contro i viola. Pur non disputando una stagione ad altissimi livelli, conquista il primo posto in classifica con i bianconeri, poi retrocessi in ultima posizione dalla Giustizia Sportiva in seguito a Calciopoli.
Nonostante le grandi prestazioni di queste stagioni non ha parato un calcio di rigore in partite ufficiali per più di tre anni, dal 26 ottobre 2003 al 1° dicembre 2006.
Dopo le vicende di Calciopoli che hanno visto la Juventus retrocedere in Serie B, nonostante fosse cercato da società come Milan ed Inter, decide di continuare la sua avventura con la società torinese[2].
Durante la stagione nella serie cadetta alterna alcune disattenzioni a grandi parate ed il 18 novembre contro l'Albinoleffe viene espulso per la prima volta in carriera. A fine stagione, dopo aver raggiunto la promozione in Serie A, rinnova il contratto fino al 2012[3]. Durante la nuova stagione in Serie A, prima della partita contro il Genoa, viene eletto miglior portiere del mondo per il quarto anno ed in seguito inizia a soffrire di mal di schiena, causato da una ernia del disco, che lo costringe spesso al riposo lontano dal campo[4]. Il 10 marzo 2008 rinnova il contratto che lo lega alla Juventus FC fino al 2013, dichiarando di voler vincere tutto[5].
Nazionale
Gioca in tutte le rappresentative giovanili italiane dall'Under-15 all'Under-23. Arriva in finale all'Europeo Under-19 del 1995 e vince l'Europeo Under-21 del 1996.
Debutta in Nazionale maggiore a 19 anni, il 29 ottobre 1997 nella partita Russia-Italia (1-1), andata dello spareggio di qualificazione ai Mondiali 1998. Dopo il Mondiale '98, per il quale viene convocato come terzo portiere e diventa poi secondo per l'infortunio di Peruzzi, diventa a 20 anni il portiere titolare della squadra azzurra, anche se un infortunio lo costringe a saltare gli Europei del 2000.
Ai Mondiali del 2006 in Germania subisce solo due reti, messe a segno la prima dal compagno di reparto Cristian Zaccardo, su autogol, durante l'incontro con gli Stati Uniti, e l'altra da Zinédine Zidane, su calcio di rigore, nella finale contro la Francia. Fino a quel momento ha mantenuto la porta italiana inviolata per ben 458 minuti, avvicinandosi al record detenuto da Walter Zenga di 518 minuti, raggiunto nel 1990.
Il 9 luglio 2006, all'Olympiastadion di Berlino, si aggiudica con la Nazionale italiana la sua prima Coppa del Mondo FIFA. Durante la finale è da ricordare la spettacolare quanto decisiva parata durante i tempi supplementari su colpo di testa di Zidane. In questa occasione, è stato premiato come miglior portiere del Mondiale (Premio Yashin).
Gioca titolare durante gli Europei del 2008, indossando la fascia di capitano nella gara d'esordio contro l'Olanda e salvando l'Italia dall'eliminazione parando un calcio di rigore ad Adrian Mutu nella seconda gara del girone eliminatorio e mantenendo inviolata la porta azzurra con grandi parate nella decisiva vittoria contro la Francia e nella gara contro la Spagna decisa ai calci di rigore, durante i quali neutralizza, inutilmente ai fini del risultato, il tiro di Guiza.
Fonte:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gianluigi_BuffonVideo: