Alexandre Pato

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ynwebmaster
CAT_IMG Posted on 4/12/2007, 17:09 by: ynwebmaster     +1   -1


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Pato, quanto vale (davvero) la nuova stella del Milan
I campioni brasiliani raccontano il rossonero. È un cocktail di fuoriclasse: dal dribbling di Careca alla personalità di Romario, fino all'educazione di Kakà. Il c.t. Dunga: "È come il primo Ronaldo, va protetto"
04.12.2007 12.13 articolo letto 83 volte
Fonte: Gazzetta dello sport
"Se avrete pazienza tra due anni vi godrete il nuovo Fenomeno". Abeu Braga, tecnico dell’Internacional di Porto Alegre, riassume, in una sintesi di grande effetto, il pensiero di chi conosce bene Pato. Berlusconi sorrida: in Brasile sono tutti pazzi per il gioiello acquistato dal Milan. Un vecchio campione come Tostao sta diventando famoso per i suoi continui attacchi al c.t. Dunga, colpevole di non convocare nella Seleçao il talentino rossonero.
MIX VINCENTE - Gli innamorati di Pato vanno, però, in confusione quando si chiede loro a quale dei grandi campioni del passato può essere avvicinato l’attaccante del Milan. "Pato è Pato. Ha qualcosa di tutti i grandi cannonieri brasiliani". Mettendo insieme i vari pareri esce fuori un "centravanti mostro". Che ha lo scatto, la progressione e il senso del gol di Ronaldo; il dribbling di Careca; l’abilità nel gioco aereo di Jardel. E anche la personalità di Romario e l’educazione di Kakà. Troppa grazia. Sulla carta stiamo raccontando la nascita di un fenomeno. Che, però, va anche protetto. Careca, uno dei primi scopritori di Pato, rimprovera affettuosamente Ancelotti.
VERSO LA CINA - Pato andrà alle Olimpiadi di Pechino. Carlos Dunga lo ha inserito nella lista dei preconvocati. Vertice alto di un triangolo da capogiro, con Kakà e Robinho alle spalle. Il tecnico della Seleçao spiega: "Pato è come il primo Ronaldo. Stessa rapidità, stesso senso del gol. Forse avrebbe avuto bisogno di un passaggio intermedio prima di approdare in un grande club. Come hanno fatto Ronaldo con il Psv e Ronaldinho con il Paris Saint-Germain. Lui è molto giovane. Guai se i tifosi del Milan pensassero di vedere subito in campo un giocatore decisivo come fu decisivo il primo Kakà. Ricky, quando è arrivato in Italia, aveva già alle spalle alcuni campionati importanti con il San Paolo. Pato ha alle spalle solo poche partite. Quindi, va aspettato. Va protetto. I vecchi del Milan avranno un ruolo decisivo in questo senso. Maldini, Emerson, Cafu possono aiutare Pato a bruciare i tempi. Tra l’altro lui è un ragazzino che sa farsi volere bene".
COME VAN BASTEN - C’è un altro messaggio che arriva da chi conosce bene il giovane fuoriclasse brasiliano. "Pato è un ragazzo educato, con un buon carattere. Come Kakà". A Porto Alegre non è mai entrato nelle cronache dei giornali. Non è un atleta di Dio come Kakà, ma non è neppure un uomo della notte. Il colpo di vita più eccitate dell’anno passato è stato assistere al Festival del cinema di Gramado, un paese di montagna a pochi chilometri da Porto Alegre. Piuttosto, dagli archivi dell’Internacional escono dati interessanti. Pato ha muscoli da sprinter. Sui 100 vale un tempo intorno a 10"7. Parlando della sua velocità il tecnico Braga disse, tempo fa: "E’ più veloce del primo Ronaldo e di Luis Fabiano. Diciamo che è veloce come Henry". Un altro paragone eccellente. Che va aggiungersi a quello che propone Julio Cesar, il gigante nero della Juve, la vittima preferita di Robi Baggio, ancora nel calcio come scopritore di talenti. "Già me lo immagino con Kakà e Ronaldo. Loro tre possono far sparire la palla a qualsiasi difesa. Non riesco a trovare punti deboli in Pato, almeno tecnicamente. Rispetto ai classici centravanti brasiliani lui ha in più il colpo di testa, un’arma micidiale. Il Milan ha visto giusto. Deve solo dare il tempo a Pato di conoscere il calcio italiano. Ma, tranquilli, lui impara in fretta. E se dovessi presentarlo ai tifosi rossoneri direi che si muove in campo con l’eleganza di Marco Van Basten".
I COETANEI - Di Pato parlano anche i giocatori di oggi. Breno, il nuovo ragazzino d’oro del calcio brasiliano e Kleber, uno dei saggi della Seleçao. "La sua forza è la capacità di partire in verticale con la palla attaccata al piede" spiega il giovane difensore del San Paolo. Che poi, aggiunge: "Il problema è che è difficile marcarlo visto che usa con pari disinvoltura entrambi i piedi. E, inoltre, ha il senso del gol. Magari scompare per dieci minuti poi, te lo ritrovi solo davanti al portieri. E non capisci da dove sia arrivato". Kleber, bloccato dal Palermo e già esperto di calcio europeo (ha militato in Svizzera e in Germania) osserva: "Il paragone con Ronaldo è una cosa seria. Ma lui è addirittura più goleador del Fenomeno". Beh, Ancelotti forse avrà esagerato a metterlo davanti a Ronaldinho. Ma dal Brasile arriva una vera e propria celebrazione dell’ultimo gioiello rossonero. Pato, il Mostro, tra poco entrerà in pista. Finalmente il calcio italiano ha un gioiello da scoprire. Sperando di far ingelosire la Liga e la Premier.

(Gazzetta dello sport)
 
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